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:quaddentro:

giovedì 17 dicembre 2009

Futurismi Futuristi, Torino 18-12-09


Il Balletto Teatro di Torino (BTT), in occasione del centenario del Futurismo, presenta, dal 18 dicembre 2009 al 28 gennaio 2010 presso la Lavanderia a vapore di Collegno, Futurismi Futuristi, esposizione a cura di Silvia Mira (con la collaborazione di Davide Alaimo).
L’esposizione vuole mettere in evidenza la creatività che il movimento futurista, a cento anni dalla fondazione, è ancora capace di generare nel mondo dell’arte, coinvolgendo non solo la pittura e la grafica, ma anche, con risultati di particolare rilievo, le arti applicate, l’arredamento e la moda.
Nella mostra, accanto ai manifesti futuristi (messi a disposizione da Francesca Barbi, nipote del fondatore del movimento), e alle installazioni multimediali degli artisti del Net.Futurismo, verranno esposte le ceramiche disegnate da Tullio Mazzotti (omaggio al centenario futurista, della manifattura “Ceramiche Giuseppe Mazzotti 1903 Albisola”), i mobili di Pagano per gli uffici di Riccardo Gualino, rivestiti in buxus, materiale prediletto da Depero e, da ultimo, i paraventi e le piante disegnate da Balla, tuttora riproposte dalla Ditta Simon.
Una sezione dell’esposizione sarà dedicata interamente alla moda: in mostra alcuni abiti della collezione Balmoda di Laura Biagiotti, creati dalla stilista nel 1996 per l’importante mostra tenutasi al Museo Puskin di Mosca, la borsa “Balla”, ricostruzione fedele di Borbonese dai disegni dell’artista e alcune T-shirt, felpe e controcravatte del marchio Sivoga, ispirate al manifesto della controcravatta net.futurista.
Il 18 dicembre, alle ore 19, il pubblico è invitato al Salotto Futurista, con Francesca Barbi, studiosa e nipote di Filippo Tommaso Marinetti, Alessandro Pontremoli, docente di storia della danza e del mimo presso il Dams di Torino, Antonio Saccoccio, fondatore del Net.Futurismo. Interviene l’attore net.futurista Gianluigi Giorgetti. Elettrorumorismo in sala: Stefano Balice e Marco Raimondo.
Subito dopo, alle ore 21, sarà messo in scena Areoballa, spettacolo di danza, video e parola che, ripercorrendo i temi principali del manifesto futurista, ripropone i momenti più rappresentativi della “ricostruzione futurista dell’universo”.
Le ceramiche disegnate da Tullio Mazzotti, i paraventi e le “piante” su disegno di Giacomo Balla, i mobili di Pagano saranno disponibili, a mostra conclusa, rispettivamente presso le Gallerie “Terre d’Arte”, Via Maria Vittoria 20, “Turin Gallery”, Via Maria Vittoria 19 e “Galleria Cristiani”, via Porta Palatina 13 a Torino. Le T-shirt, le felpe e le controcravatte Sivoga sono disponibili sul sito http://www.sivoga.it/ .
I net.futuristi: Antonio Saccoccio, Gianluigi Giorgetti, Stefano Balice, Marco Raimondo, Giulio Morera, Paolo Ciccioli, Elisabetta Mattia, Klaus-Peter Schneegass, Gianluigi Ballarani, Maria Serena Peterlin, Francesco Giannetta, Mauro Piccinini, Marco Zappa, Gonzalo Jerez Sanchez, Paola Delfino, Massimiliano Scordamaglia, Simone Massafra, Claudio Giannetta.

http://www.ballettoteatroditorino.it/

http://www.netfuturismo.it/

martedì 1 dicembre 2009

Ready-made di una frase

IMPARA L'ARTE
E METTILA DA PARTE
IN UN BLOG NET.FUTURISTA
QUESTA FRASE MI APPARE IN TUTTO IL SUO SPLENDORE

giovedì 29 ottobre 2009

Esperimento: vediamo se Antinucci ha ragione.


potete verificare il corso dell'esperimento controllando il link:
...
...
...
...
...
Ho fatto in tempo a copiare l'immagine di wikipedia e scrivere questo post...
ma subito dopo, ricontrollando il link, ho visto che la voce è già stata cancellata ("Pagina vuota, di prova, senza senso, tautologia o stupidaggine") e così eccomi a modificare il post per scrivere le mie conclusioni:
ANTINUCCI
E'
DAVVERO
UN
CIALTRONE
MEDIATICO

mercoledì 28 ottobre 2009

OLD-MEDIA SOUNDTRACK - COLONNA SONORA PER DOCUMENTARI ALEATORI

Istruzioni per l’uso:
- Accendere il televisore e togliere l’audio
- Avviare la riproduzione di Old-Media Soundtrack
- Osservare le immagini sotto la prospettiva data dalla musica

Old-Media Soundtrack ha due differenti funzioni:

1. Colonna sonora per un documentario aleatorio sugli old-media (televisione in particolare):
le immagini che si possono osservare facendo zapping appariranno sinistre subdole ossessive come quelle di un documentario sugli orrori di guerra

2. Terapia di disintossicazione per presentisti teledipendenti

GLI OLD-MEDIA SONO UN VIZIO PER MASSE TELECOMANDATE
DEMOLIAMOLI
ist23on + ax-e2mr NET.FUTURISTI

sabato 10 ottobre 2009

Vacuofilia: il Culto del Vuoto

Rispondere alle domande con un'alzata di spalle, facendo scempio delle capacità linguistiche raggiunte dai nostri antenati.
Drogarsi di calcio e figa come se millenni di evoluzione umana non fossero mai esistiti.
Poltrire su un divano perchè non si trova niente al mondo per cui valga la pena di alzarsi.
Nutrirsi del vuoto che ci si porta dentro e chiedere il bis.
Eppure persino gli antichi temevano il vuoto (Horror Vacui).
Oggi stiamo assistendo all'esatto opposto: la Vacuofilia.

L'accademismo passatista, ossia un idealismo per forza di cose sbagliato, le forti ideologie del Novecento cadute ora come foglie secche perchè troppo inattuali, non potevano avere figli sani.
Forse una buona formazione avrebbe potuto prevenire questo male, che del Presentismo è uno degli attributi peggiori: una televisione che non sia morfina (o una non-televisione), una scuola non militarizzata ma partecipativa -insomma, una buona dose di Net.Futurismo- avrebbero potuto motivare di più, incrementare l'intelligenza delle persone, coltivare l'umanità nelle sue dimensioni micro e macroscopiche.

E ora vi dirò una cosa: non ho argomenti in comune con un buon 50% dei miei coetanei.
E questo non perchè io sia dotato di uno spirito sopraffino, ma perchè la maggior parte della gente non ha nessun argomento di cui parlare.
Se non è questo il Culto del Vuoto...

giovedì 17 settembre 2009

Sciopero delle virgole


Questa mattina, in modo assolutamente inedito, il Popolo delle Virgole ha deciso di scioperare.
Scappate dai vari City, Leggo e Metro che infettano la città con gossip e oroscopi di cui l'idiota medio non smette mai di avere bisogno, le Virgole avevano un obbiettivo ben preciso.
"Il lettore deve rimanere senza fiato, deve soffocare nelle informazioni-spazzatura promosse da questi giornali" mi dice una virgola particolarmente esuberante. E continua:"Non aiuterò mai più nessuno a riprendere fiato tra una frase e l'altra. Forse, con questo sciopero, riusciremo a spingere la gente verso un altro tipo di informazione. Questi quotidiani sono fumo mediatico; annebbiano le menti, isolano dalla realtà."
Un'altra virgola, raccontandomi la sua storia, conclude: "il mio capo aveva minacciato tutte noi di licenziarci, se avessimo scioperato. Che buffone: pensa che Punto e Punto&Virgola possano sostituirmi! Ma il lettore chiuderebbe il giornale dopo un minuto..."
Ed è proprio quello che vogliamo!
Popolo delle Virgole, siamo con voi!

venerdì 4 settembre 2009

Modellami 'sta cravatta

Dal 3 settebre è iniziata una nuova era.
L'era in cui le cravatte divenivano soffocanti cappi per snobisti ha subito il primo di una serie di colpi che la demolirà totalmente.
SIVOGA! è finalmente arrivata in mezzo a noi, con una dinamosfilata che ha saputo differenziarsi per vari motivi dalle militaresche e vacuofile sfilate passapresentiste.

Punto primo: presentazione della controcravatta, il simbolo che ha tutte le carte in regola per sovvertire in modo definitivo il significato dell'eleganza, la moda passatista e tutto ciò che ne deriva.

Punto secondo: Presenza dei Le Borg e del technorumorismo net.futurista a ravvivare la sfilata.
Il technorumorismo è un genere per le masse ma non per i presentisti; è ballabile, senza però risultare stupido. La colonna sonora adeguata per un simile evento.

Punto terzo (udite udite): scomparsa del modello/manichino/fighetto (non ci serve più! non è mai servito!), rimpiazzato dall'umanissimo modello concreto.
Sì, perchè a sfilare è stato il pubblico!
Perchè sognare tutta la vita di stare su una passerella a sculettare quando CHIUNQUE ha la facoltà di indossare un vestito? Perchè trasmettere l'idea di un modo di vestire non presente nella vita quotidiana?
Ora, non mi aspetto che tutti coloro che hanno sfilato abbiano capito il reale significato di ciò che hanno fatto. Però, se gli capiterà di passare da questo blog, spero che possano capire di aver preso parte ad una vera e propria rivoluzione.

L'ERA DEI MODELLI/AUTOMI E' FINITA

SIVOGA!

venerdì 10 luglio 2009

Arte-Vita: quando un net.futurista lava i piatti

Quando un presentista deve lavare i piatti lo fa pigramente, o magari aspetta che lo faccia qualcun altro.

Quando un net.futurista deve fare una qualsiasi azione, lo fa da net.futurista: con un occhio globale, considerando ogni azione sotto mille punti di vista diversi.
Così l'acqua che scorre dal rubinetto, lo strofinio della spugna sui piatti, i rumori metallici delle posate possono costituire un'orchestra fantastica, che ci accompagna durante quello che è un lavoretto di tutti i giorni.

Ma forse voi presentisti non riuscite ancora a concepire una cosa così semplice, per voi è musica solo ciò che viene venduto come tale.
Facciamo così: vi ascoltate questa traccia ottenuta da suoni che mi sono reso conto di poter ottenere proprio mentre lavavo i piatti.
Poi, quando vi toccherà di dover fare qualsiasi cosa, provate ad ascoltare ciò che succede.
Se riuscite a fare questo, siete sulla sulla strada che conduce all'Uomo Nuovo.
Altrimenti, continuerete ad essere imboccati da un sistema musicale che vi considera ebeti privi di volontà.
A voi la scelta.

mercoledì 17 giugno 2009

La rete è nel reale, Teheran è nella rete

Quello che sta succedendo a Teheran è la prova che non si può più impedire a qualcuno di fare informazione o dire ciò che pensa.
I giornali sono rimasti un passo indietro rispetto ai blog, tant'è vero che per quanto riguarda ciò che sta succedendo in questi giorni in Iran, le fonti più dirette e documentate rimangono proprio i blog.
Quest'episodio è l'ennesima prova del potere di Internet.
Ben inteso, se il potere degli old media è (era) quello di sedare-intrattenere-comprare lo spettatore, il potere concessoci dalla rete è quello di poter partecipare attivamente all'informazione, divulgare (o meglio ancora, sviluppare) idee, avere una maggior possibilità di confronto.
Il pensiero non può essere più mediato da un giornale o un programma televisivo.
L'idea circola libera, torna arricchita, viene rilanciata.
Benvenuti in un era di Democrazia Net.Futurista

lunedì 8 giugno 2009

vacuofilo


Contro tutti coloro che si nutrono del vuoto della propria esistenza


riempiremo di vita anche il vostro grigiore

giovedì 21 maggio 2009

La grande trappola del Novecento

Sono in troppi, oggi, a spacciarsi per avanguardisti riciclando idee vecchie di un secolo. La zappata sui piedi, forse, è stata proprio il termine di “avanguardia”, diventata nel ‘900 una macrodefinizione che indicava un modo di concepire l’arte coraggioso e in anticipo sui tempi. D’altra parte, tutto ciò che viene studiato nelle accademie è stato a suo tempo innovativo: non sono certo stati gli accademici a portare avanti l’arte, ma tutti coloro che superavano i limiti della propria epoca. In quest’ottica, ogni accademia può essere considerata un’istituzione contro di sé, in quanto educa la gente a rimanere entro certi limiti che portano alla stasi e al conseguente collasso dell’istituzione stessa.
L’avanguardismo è dunque un’attitudine con radici antiche, e sarebbe estremamente superficiale pensare ad essa solo in relazione del ‘900. Eppure non era mai capitato, nel corso della storia dell’arte, di assistere ad una tale scarsità di idee come quella che prevale oggi. Come dicevo prima, possiamo attribuire parte delle cause di questa situazione al significato assunto dal termine “avanguardia” nel corso dell'ultimo secolo: paradossalmente, questa etichetta ha portato gli odierni artisti ad imitare le grandi persone del secolo scorso in nome di un’innovazione/aborto, che li spinge a concepire “opere” che nascono già morte.
Queste persone sono inciampate nel Novecento, e non riescono ad andare avanti.
Il mondo dell’arte contemporanea sta diventando così idiota e patetico che possiamo riassumerlo in 3 punti:
1. Lo pseudo-artista s’inventa la solita accozzaglia che non ha nessun significato in particolare; il suo aborto risulterà più efficace riciclando simbologie vaghe e confuse (una svastica, un fallo di gomma, Topolino, un calzino sporco, ecc…)
2. Se questo pseudo-artista è già ben inserito nel meraviglioso mondo dell’arte, troverà sicuramente un branco di critici indaffarati ad interpretare in cento modi diversi la sua boiata
3. Un pubblico fondamentalmente snob osserva il tutto senza capirci niente, e idolatra il grande creatore che sembra invece avere le idee molto chiare (“wow, non ci capisco niente, quindi è un genio”)
Gli artisti di oggi stanno prostituendo le intuizioni di ieri.
Il pubblico di oggi non è più in grado di fischiare.
Il Net.Futurismo è un ariete contro il muro dell’idiozia contemporanea.

lunedì 11 maggio 2009

BRIVIDO - sintesi topofonetica


Le sintesi topofonetiche sono tavole volte ad indagare una particolare (impossibile) dinamica che s'instaura tra suono e spazio. Il loro obbiettivo non è quello di offrire una banale rappresentazione realistica di tali fattori: esse indagano l'essenza più intima e chiassosa permeata in ogni oggetto, momento o anche semplice concetto.

Non possono dunque essere associate agli effetti stereo delle radio, alla poesia sonora o ai rumori di diversa provenienza che possiamo ascoltare ovunque: tutti questi esempi, a differenza delle sintesi topofonetiche, seguono la legge di natura secondo la quale ogni suono ha una durata.

Ma troppo a lungo siamo rimasti fermi sulla relazione tra suono e tempo. Ora vi chiedo di fare uno sforzo, e proiettare il suono in una dimesione atemporale, in cui domina l'intuizione.

L'unico criterio, è la libera associazione.