*̷°͠^"͝*̸°'^͟"̷*͘°*͡°^͏"*°'^̴"͜*͡°̸*͘°^"*̸°̷'͢^"͞*̡°*°̸^̴"̸*̴°'^̸"*͝°͟*°^̨"*͢°'͘^"̢*°͟*҉°͝^͜"*͟°'͞^

:quaddentro:

giovedì 21 maggio 2009

La grande trappola del Novecento

Sono in troppi, oggi, a spacciarsi per avanguardisti riciclando idee vecchie di un secolo. La zappata sui piedi, forse, è stata proprio il termine di “avanguardia”, diventata nel ‘900 una macrodefinizione che indicava un modo di concepire l’arte coraggioso e in anticipo sui tempi. D’altra parte, tutto ciò che viene studiato nelle accademie è stato a suo tempo innovativo: non sono certo stati gli accademici a portare avanti l’arte, ma tutti coloro che superavano i limiti della propria epoca. In quest’ottica, ogni accademia può essere considerata un’istituzione contro di sé, in quanto educa la gente a rimanere entro certi limiti che portano alla stasi e al conseguente collasso dell’istituzione stessa.
L’avanguardismo è dunque un’attitudine con radici antiche, e sarebbe estremamente superficiale pensare ad essa solo in relazione del ‘900. Eppure non era mai capitato, nel corso della storia dell’arte, di assistere ad una tale scarsità di idee come quella che prevale oggi. Come dicevo prima, possiamo attribuire parte delle cause di questa situazione al significato assunto dal termine “avanguardia” nel corso dell'ultimo secolo: paradossalmente, questa etichetta ha portato gli odierni artisti ad imitare le grandi persone del secolo scorso in nome di un’innovazione/aborto, che li spinge a concepire “opere” che nascono già morte.
Queste persone sono inciampate nel Novecento, e non riescono ad andare avanti.
Il mondo dell’arte contemporanea sta diventando così idiota e patetico che possiamo riassumerlo in 3 punti:
1. Lo pseudo-artista s’inventa la solita accozzaglia che non ha nessun significato in particolare; il suo aborto risulterà più efficace riciclando simbologie vaghe e confuse (una svastica, un fallo di gomma, Topolino, un calzino sporco, ecc…)
2. Se questo pseudo-artista è già ben inserito nel meraviglioso mondo dell’arte, troverà sicuramente un branco di critici indaffarati ad interpretare in cento modi diversi la sua boiata
3. Un pubblico fondamentalmente snob osserva il tutto senza capirci niente, e idolatra il grande creatore che sembra invece avere le idee molto chiare (“wow, non ci capisco niente, quindi è un genio”)
Gli artisti di oggi stanno prostituendo le intuizioni di ieri.
Il pubblico di oggi non è più in grado di fischiare.
Il Net.Futurismo è un ariete contro il muro dell’idiozia contemporanea.

lunedì 11 maggio 2009

BRIVIDO - sintesi topofonetica


Le sintesi topofonetiche sono tavole volte ad indagare una particolare (impossibile) dinamica che s'instaura tra suono e spazio. Il loro obbiettivo non è quello di offrire una banale rappresentazione realistica di tali fattori: esse indagano l'essenza più intima e chiassosa permeata in ogni oggetto, momento o anche semplice concetto.

Non possono dunque essere associate agli effetti stereo delle radio, alla poesia sonora o ai rumori di diversa provenienza che possiamo ascoltare ovunque: tutti questi esempi, a differenza delle sintesi topofonetiche, seguono la legge di natura secondo la quale ogni suono ha una durata.

Ma troppo a lungo siamo rimasti fermi sulla relazione tra suono e tempo. Ora vi chiedo di fare uno sforzo, e proiettare il suono in una dimesione atemporale, in cui domina l'intuizione.

L'unico criterio, è la libera associazione.