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:quaddentro:

lunedì 6 dicembre 2010

ocinomranE oreisneP

Bisogna sempre pensare il contrario di quello che si pensa.
Detto così, sembro scemo. Invece no, io penso sempre il contrario di quello che penso.
Prendi le figurine a cui tenevi di più, la tua canzone preferita, il partito che hai sostenuto per anni, la buona causa per cui ti sei battuto, la vita che ti sei costruito. Prendi il tuo senso del dovere, i pochi valori che ritieni importanti. Guardali bene. Ne hai davvero bisogno? Non senti qualcosa che ti infastidisce, non ti senti minacciato da un'incoerenza di fondo che potrebbe rovinare tutto?
Bene: è il momento di essere il contrario di te stesso!
Fare il bastian cuntrari è fin troppo facile con gli altri, ora è il momento di giocare sulla tua pelle.
Metti in discussione tutto, accanisciti, devi essere spietato.
Ma come si può essere contro sè stessi?!
"Me stesso" non esiste. "Me stesso" è quel meccanismo di difesa donatoci da Madre Natura più comunemente chiamato Ego. Gli insetti sociali non hanno nessun "me stesso". Puoi dubitare di te stesso? Altrochè! Puoi dubitare di TUTTO. Sopravviverà qualcosa al Dubbio?

Ovviamente sì (soprattutto se si mettono da parte i dubbi esistenziali). Quello consigliato è solo un esercizio per conoscersi meglio, acquisire sicurezza e lucidità. L'uomo medio, nella sua testa, farfuglia in modo quasi involontario. Se riuscisse a convincersi del contrario di quello che pensa, al di là del risultato delle proprie riflessioni, ne uscirebbe più forte, più consapevole. Un piccolo passo per l'uomo, un tuffo nell'enarmonia del pensiero.