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:quaddentro:

venerdì 11 novembre 2011

11-11-11: contro il "futurismo" reazionario

Nel 2009 pensavamo di aver toccato il fondo, con le ridicole celebrazioni del Futurismo che non han provveduto ad altro che scavargli la fossa. Queste iniziative imbecilli si erano già meritate una dura risposta da parte del Net.Futurismo.
A dimostrarci che il peggio non era ancora passato, nell'ultimo anno si è presentata tutta una serie di parlamentari reazionari che, per amor della poltrona, ha ben pensato di dichiararsi "futurista" e lanciare l'ultimo trend politico: il "futurismo conservatore" (o "futurismo addomesticato", chiamatelo come volete).
Ed ecco che una nuova necessità emerge nel panorama avanguardista italiano: mettere in luce quelle che erano le potenzialità di un grande movimento, mostrare ciò che può offrire a distanza di un secolo, e rompere definitivamente con tutti coloro che hanno visto nel Futurismo nient'altro che una bell'etichetta per decorare un pensiero vile marcio scaduto.
A rispondere a quest'esigenza, arriva il Manifesto del Futurismo Smodato, firmato dalle figure chiave del transumanismo Riccardo Campa e Stefano Vaj, dall'ex appartenente al gruppo "Futurismo Oggi" Roberto Guerra, dal fondatore del Net.Futurismo Antonio Saccoccio e da colui che ha riportato l'azione futurista sulle pagine dei giornali, Graziano Cecchini.
Il manifesto in questione, uscito l'11-11-11 alle 11:11 (il "numero fortunato" di Marinetti), conduce verso una presa di posizione senza compromessi: o si è a modo, o si è smodati.

Le contraffazioni si moltiplicano, ora che il Futurismo, celebre nel mondo, è diventato un'etichetta rimunerativa. (...) Dopo aver speculato sul culto del passato, questi passatisti mascherati vorrebbero ora speculare sugli entusiasmi futuristi.

(F.T. Marinetti, "Gli sfruttatori del Futurismo")

mercoledì 2 novembre 2011

Doppio appello per gli Indignati

Ok, non siamo messi bene.
C'è chi lo dice da un giorno e chi da una vita, ognuno con argomentazioni più o meno valide.
Eppure, solo ora la gente alza i toni e si unisce contro ciò che reputa la causa del loro malessere.
A queste persone è stato appioppato il termine di indignados, e sembra stargli bene: in fondo, si tratta di Bravi Cittadini che vorrebbero continuare a vivere tranquilli come han sempre fatto, se non fosse che qualche Cattivo inizia a rendergli la vita difficile.
E man mano che i toni si alzano, il messaggio risulta sempre più confuso. Una grande anomalia!
La totale mancanza di contenuti (oltre a quelli più ovvi) di queste proteste è semplicemente allarmante: se ieri almeno si tentava, seppur in modo confuso e spicciolo, di protestare per un ideale, oggi si difende la comoda routine nella quale avremmo voluto gettare le nostre vite.

A far luce sulla questione, arriva il doppio appello/manifesto di Antonio Saccoccio e Roberto Guerra: