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:quaddentro:

giovedì 4 dicembre 2014

La poesia è finita

Basta andare in una qualsiasi libreria per vederla relegata a qualche scaffale ben occultato. La poesia è morta e sepolta. Non entusiasma, non interessa, non vende
ED È GIUSTO COSÌ
perché non è stata in grado di rinnovarsi e adattarsi alle esigenze delle ultime generazioni.
E' una questione di linguaggi. I versi sono un linguaggio morto, assolutamente inadatto al nostro contesto. Qualcuno ha realmente bisogno di nuovi poeti? Nah.
La poesia ha perso ogni motivo d'esistere, sorpassata e ridicolizzata prima dal linguaggio pubblicitario, poi dal linguaggio della rete. Quindi
la nuova poesia non sarà poesia
o più semplicemente
la poesia non sarà

mercoledì 15 ottobre 2014

Le avanguardie artistiche (dalle Sentenze Proverbiali del MAV)

Ad oggi, non possono esistere avanguardie artistiche.
Dal futurismo in poi, i movimenti sono stati tanto d'avanguardia quanto più si sono allontanati dall'arte.
Dunque, "movimento per l'arte vaporizzata", perché non potrebbe essere altrimenti.

(dalle Sentenze Proverbiali del MAV)

lunedì 22 settembre 2014

I giovani

io sottoscritto stefano balice in data 22/09/2014 mi impegno formalmente a non usare più il termine GIOVANE con accezione positiva. i GIOVANI fanno schifo; hanno un mero valore ornamentale. esistono delle persone in continuo cambiamento, che hanno la mia stima e che talvolta ho chiamato GIOVANI al di là di ogni questione anagrafica, ma da questo momento essi prenderanno il nome di TAMBURELLI, BRAVA GENTE o IMBUTI INTERMITTENTI, in modo da evitare malintesi.

mercoledì 2 aprile 2014

Il tattilofono

MAV = decostruzione/ricostruzione primitiva di ogni attività sensoriale, mentale, sociale.
Ci vogliono giocattoli nuovi.

giovedì 16 gennaio 2014

MOMA – MAV – MOMAV: i nastri, le reti

Sul finire degli anni Settanta, la diffusione delle audiocassette permise di allargare la concezione di "musica" e "musicista": chiunque possedesse un registratore a nastro e un po' di fantasia poteva agire da piccola etichetta indipendente di sé stesso e mettersi in contatto diretto con altri che, come lui, stavano sperimentando in modo ludico le potenzialità di questo mezzo: fu la nascita della cassette culture e del tape network, primo indiscusso risultato dell'unione fra musica e rete.
Ed eccoci ad oltre trent'anni dal momento di massima esplosione del tape network. Il paradigma della rete è arrivato alle masse, dando un ulteriore e definitivo colpo al sistema della musica.
Dall'avvento del web 2.0, siamo stati travolti da una cascata di musica indipendentissima che nessuno potrà mai più arrestare.
E c'è chi, come 
Hal McGee, ha vissuto entrambi i momenti ed è in grado, ad oggi, di unire intelligentemente l'approccio della cultura analogica del mangianastri a quello frenetico e immediato della rete digitale.
Il risultato è il 
MOMA - Museum Of Microcassette Art (sulla falsariga del MOMA newyorkese), un archivio di registrazioni su microcassetta che ha raccolto più di 120 adesioni da musicisti - e rumoristi - di tutto il mondo.
McGee, già autore del 
Microcassette Manifesto, ha provveduto ad inviare i nastri vergini a tutti gli aderenti al progetto, con la sola consegna di riempirli secondo il proprio gusto, provvedere ad una microcopertina il più creativamente possibile e riinviarli a lui per essere infine digitalizzati e pubblicati nel catalogo MOMA.
Sebbene queste indicazioni possano sembrare vaghe, l'operazione sembra avere delle modalità/finalità ben precise - mediumessaggio! - dettate dal mezzo di registrazione (microcassette recorder), quello di diffusione (web) e dal modo in cui è stato impostato tutto il lavoro:
-
 godere della musica in quanto attività quotidiana, documentabile ma non circoscrivibile ad un prodotto
-
 offrire la propria esperienza come dono ad una comunità, come dice lo stesso Hal McGee: "When an artist gives an album to the MOMA community, essentially they are giving a gift, which is in a sense, giving something of themselves as a being. A gift of this kind of personal art, which bears so much of the being of the artist, carries with it various obligations on the part of the persons who accept the gift".
Queste sono le ragioni per cui il MAV - Movimento per l'aRTE Vaporizzata è stato ben lieto di prendere parte all'iniziativa, e l'ha fatto con MoMAV, un nastro in cui il limite che separa vita e performance viene progressivamente dissolto: dalle improvvisazioni stradali elettroniche, elettroacustiche o anche puramente vocali del lato A, in cui è possibile godere di un Nembrini riverberato un Busatto sadochitarrista un Balice che picchia i cartelli un Saccoccio in dialogo coi motori e molto altro ancora, alla registrazione di buona parte del Rituale della Tensione Continua nel lato B, tenutosi nell'ambito del secondo Noise Fest veneziano, in cui ai nomi sopracitati si aggiungono Mattia Niero al mixaggio e Roberto Guerra declamatore di versi futuristi, dalle sue prime composizioni degli anni '80 a quelle più recenti.Museo dell'arte della microcassetta e movimento per l'arte vaporizzata: l'incontro di due testimonianze di ciò che può essere l'avanguardia oggi - interessante, a questo proposito, la discussione nata da una domanda di Hal alla MOMA community: "is MOMA dada?", questione ancora aperta nella quale si è delineata la voglia, da parte di alcuni, di proseguire nel proprio percorso con lo stesso spirito che un secolo fa alimentò dada.
MoMAV, MAV e MOMA: diversi livelli del fare rete, la medesima volontà vaporizzatrice.