Troppo spesso, negli ultimi anni, vengono rievocate le gesta eroiche di varie femministe, da Courtney Love a Yayoi Kusama e i suoi falli più o meno impliciti.
Queste commemorazioni (perchè di questo si tratta, in quanto analizzano il fenomeno come storico/museale) mi hanno indotto a prendere in considerazione il femminismo alla luce di ciò che mi circonda.
Cosa mi circonda?
Una miriade di ragazzine che vogliono farsi desiderare, farsi conquistare, farsi scegliere.
E i media (vecchi & scaduti ma anche quelli nuovi) supportano le mie osservazioni: avete mai visto quell'abominio di Uomini e donne?
Ora, queste ragazzine crescono in una società dove la parità dei sessi è pressochè raggiunta: tutto rimane ai singoli individui e al loro modo di porsi.
Oggi nessuno mette in discussione la validità di un parere femminile, e difficilmente viene ostacolata la carriera di una donna in quanto tale. Quindi verrebbe da dire che il femminismo ha avuto la meglio...
o no?
Il guaio della condizione femminile, rimane paradossalmente la ragazza media, che spesso rinuncia alle sue opportunità per atteggiarsi, per l'appunto, a "femmina" (o stereotipo femminile).
Questo perchè cresce con il mito di un principe azzurro forte e sicuro di sè, che va in giro a baciare ragazze che dormono perchè è un suo diritto (e le belle fanciulle delle favole come reagiscono? Lo sposano!). Ma
qualcuno ha già analizzato questo fenomeno.
Quello che mi interessa mettere in luce è come un fenomeno di massa come il femminismo si sia bloccato davanti all'incapacità di demassificarsi di ogni ragazza.
Continuate a dormire, gatte morte o veline mancate, qualche morto di figa vi sceglierà.
Nel mentre, che la demassificazione continui.