Alla sede del Corriere c’è un via vai di gente fredda; non abbiamo bisogno di entrare per sapere che tipo di ambiente troveremmo all’interno, e basta guardare lo scorrere degli sguardi persi per comprendere come riescano ad essere pubblicati certi articoli.
Ma noi, da net.futuristi, di certo non ci limitiamo a guardare ;)
Volantini in mano, discorsi frenati nei polmoni e pronti ad esplodere, creiamo l’elemento di disturbo che può ristabilire almeno l’ombra di un contatto con la realtà; sì, perché riuscire a parlare a persone che non sono più abituate a farlo rappresenta la più grande forma di avanguardia che si può fare oggi, quella che l’ “alta cultura” di Fumaroli non sarà mai in grado di fare perché virtuale, chiusa in sé stessa.
L’impresa è più difficile del previsto: le persone che passano non sembrano essere minimamente entusiaste di vederci. Abituate ai soliti assalitori in cerca di soldi, vogliosi di vendere, pronti a fregarle, un network di avanguardisti sparsi per tutta l’Italia che senza nessun scopo lucroso si riunisce in quel preciso spazio è pura fantascienza. Ma noi, che siamo vivi e cocciuti, continuiamo nella nostra impresa.
Gente incurante o impaurita, “grazie” e “no grazie”, qualcuno alla fine si avvicina, perché nei più svegli vince sempre la curiosità. Quello è il momento in cui il tragico equilibrio di una giornata vuota si rompe, lasciando filtrare frammenti di coscienza pronti a mettere radici e crescere. Spostiamo la situazione in strada, all’Accademia di Brera, al convegno internazionale dei Transumanisti: dobbiamo arrivare ovunque.
La provocazione di un blog approda prima sul territorio e ora su questa pagina.
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