Certo, è facile dire “chiudiamo le scuole” ora che i ragazzi hanno molti più stimoli e apprendono di più al di fuori di essa... Ma la scuola rimane pur sempre un'agenzia di socializzazione, e come tale non è sostituibile.
Quest'affermazione, che sintetizza l'ultima argomentazione possibile in difesa dell'istituzione scolastica, è falsa.
Nessuno si può azzardare a definire agenzia di socializzazione un luogo in cui i rapporti umani sono imposti e limitati, limitati quantitativamente al numero di compagni di classe, limitati al contesto e all'ambiente scolastico, limitati ai propri coetanei, limitati alla durata dell'intervallo, insomma
LIMITATI.
La verità è che qualunque luogo pubblico può potenzialmente costituire un'agenzia di socializzazione migliore della scuola, purché sia privo dei suddetti limiti.
Solo un imbecille potrebbe definire l'isolamento come un modo per permettere all'individuo di comprendere la propria posizione nel contesto sociale. Un imbecille che ha passato il suo periodo migliore a studiare, riducendo la propria persona a quattro libri e due voti.
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