Scendiamo dall'Olimpo dei Poeti, e osserviamo per un istante le parole per ciò che sono, al di là di ogni mitologia letteraria.
Ciò che permette immediatamente di identificare una poesia come tale, è il continuo andare a capo. Quando procediamo alla lettura di una poesia, questo continuo rimando alla riga successiva rallenta la lettura, dando modo di dedicare più importanza alle parole lette.
La poesia appare quindi come uno spazio in cui le parole acquisiscono una maggiore carica espressiva, attraverso un'elaborazione verbale, sonora e grafica dei concetti. Ma se gli aspetti verbali e sonori vengono necessariamente considerati durante il processo di scrittura, l'impostazione grafica si riduce quasi sempre ad una serie di versi letteralmente in riga, come tanti soldatini, o come tanti scolaretti che invecchiano nelle loro classi.
Le uniche parole dotate di dinamismo grafico sono quelle che ci vengono offerte dai manifesti pubblicitari, forse per esigenze e motivazioni espressive superiori a quelle del Poeta medio.
Il Poeta dà spesso prova della sua inerzia, pretendendo di mettere in mostra le sue abili doti di comunicazione senza però preoccuparsi di esprimersi in modo totale, come un compositore che non pensa all'arrangiamento della sua musica. La poesia rimane quindi ferma ad una scelta testografica di base, l'andare a capo, l'ordine e la disciplina.
Gli unici che nel corso del secolo scorso hanno compreso l'importanza del modo in cui la parola scritta si presenta sono stati grandi avanguardisti, da Mallarmé a Govoni, da Marinetti a Picabia, fino ad arrivare alle sperimentazioni più recenti di poesia concreta. Solo le avanguardie hanno considerato la testografia come essenziale proprietà espressiva della parola scritta, donando al testo una propria autonomia.
La testografia non è affatto riconducibile ad un'estetica: è un'esigenza espressiva. La sua diffusione potrà incontrare o meno l'approvazione dei Poeti, ma si estenderà sicuramente tra tutti coloro che hanno una maggiore consapevolezza grafica.
Ed ora
rompete
le righe.
venerdì 14 ottobre 2011
testografia net.futurista
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Prima di scendere dall'Olimpo dei Poeti, bisogna esserci saliti, con duro lavoro.
RispondiEliminaE' opinabile che ci siano arrivati gli stessi Mallarmè o Marinetti, su questo Olimpo.
Gli scolaretti indisciplinati e rancorosi di solito ascendono al Parnaso.
Con "olimpo dei poeti" mi riferivo sarcasticamente a quell'aura di sacralità che avvolge la storia della poesia. Non credo che Marinetti e simili abbiano mai aspirato a salirci.
RispondiEliminaGli scolaretti indisciplinati sonnecchiano con le peggiori spiegazioni che possono venir loro offerte, spiegazioni che non chiariscono e che non appassionano. Non mi stupisce la stasi della poesia, pensando a quanti pochi tentativi si facciano per comprenderne le potenzialità.
"l'impostazione grafica si riduce quasi sempre ad una serie di versi letteralmente in riga, come tanti soldatini, o come tanti scolaretti che invecchiano nelle loro classi".
RispondiEliminasono gli uomini tipografici che soccombono sotto il peso delle gerarchie da loro stessi create.
tanti soldatini... chinato il capo, vittime della prepotenza della poesia lineare.
e benvenuto al netconiglio! quanto sei tenero!
RispondiEliminacos'è questo "duro lavoro", netconiglio! spiegacelo!
obbedire alle idiozie che ti insegnano a scuola? pulire il sedere ai professori? venerare libri pieni di errori e falsità?
ti avesse insegnato almeno, la Poesia, a non essere un coniglio! sarebbe già qualcosa!
di cosa parli se nulla conosci? e nulla hai compreso?
Consiglio: parti da Omero e Tirteo... prima di arrivare alle avanguardie ci metterai un po'... ma tu hai bisogno prima delle basi. Sarà un duro lavoro, un durissimo lavoro, ma ce la puoi fare anche tu. Coraggio! (La conosci questa parola?)
Vedo con piacere che al Parnaso forniscono una difesa legale d'ufficio. E funziona anche bene!
RispondiEliminaMica come all'Olimpo, dove si occupano di Poesia...
Qui nessuno ha bisogno di difendersi:
RispondiElimina"E' opinabile che ci siano arrivati gli stessi Mallarmè o Marinetti, su questo Olimpo."
Con queste parole hai già dimostrato di non aver compreso nemmeno l'argomento in questione.
Non hai nemmeno tentato una critica al contenuto di ciò che ho scritto, e sei passato direttamente a screditare gratuitamente gli autori citati. Potresti fare di meglio ;)
Prima fai l'apologia dello scolarettro indisciplinato netfuturista, poi appena ricevi una critica, sali in cattedra e mi correggi con la matita blu.
RispondiEliminaNon e' che adesso oltre che il Poeta, vuoi fare anche la maestrina?
Non prenderla così male, Anonimo! Non ti sto correggendo; ho solo notato che hai delle difficoltà nell'attirare l'attenzione, e ho voluto darti qualche consiglio. Son sicuro che su qualche altro blog potrai divertirti a trolleggiare, ma qui dovresti impegnarti almeno un po'.
RispondiEliminaIl mio vero scopo era realizzare il record di commenti su un blog avanguardista come questo, che andava incoraggiato.
RispondiEliminaOra posso togliere il disturbo.